dal libro “Bilal-Viaggiare, lavorare, morire da clandestini” di Fabrizio Gatti
uno spettacolo di Annalisa Bianco
con Leonardo Capuano
regia Annalisa Bianco
produzione esecutiva Matteo Marsan
disegno luci e fonica Andrea Guideri
tecnico assistente Simona Parravicini
Prodotto da EGUMTEATROin collaborazione, oltre che con il Centre Culturele GAMBIDI di Ouagoudagou (Burkina Faso), con Lo Stanzone delle Apparizioni- Teatro Alfieri (SI).
Inserito nel progetto ACEC “Terre senza promessa”
Il testo scelto come fonte di ispirazione è il libro del giornalista dell’Espresso Fabrizio Gatti “BILAL Viaggiare, lavorare, morire da clandestini” (Premio Terzani 2008), documentazione unica di una gravissima emergenza umanitaria che coinvolge quasi l’intero continente africano e tutti noi. Fabrizio Gatti è uno di noi, che mette la sua vita in pericolo, travestendosi da “straniero”, recitando una parte, per capire le motivazioni e per ricordarci l’assurdità ontologica di qualsiasi separazione fra “noi” e “loro”.
Il racconto di storie di uomini e di donne in fuga dalla miseria, che con ogni mezzo cercano di difendere la loro dignità, i loro corpi torturati, le loro intelligenze umiliate, le loro ambizioni negate; la negazione dell’aspirazione a una vita dignitosa di milioni di persone, delle loro richieste a quella parte di mondo che ha da sempre la presunzione di vivere dimenticandoseli.
SCARICA: Locandina Bilal
RECENSIONI:
Viaggio tra gli ‘arenati’ del Burkina di Livia Grossi (Corriere della Sera 05-04-2016)Corriere della Sera 15-4-2016