Concerto narrativo
voce Monica Demuru
contrabbasso e voce Raffaello Pareti
batteria, percussioni e voce Alessandro Marzi
testo di Annalisa Bianco
da un’idea di Monica Demuru
regia Annalisa Bianco
Testi tratti da Storie poco standard di Luca Bragalini, EDT – 2013
Suggestioni da Paolo Fresu e John Berger
produzione Egumteatro
in collaborazione con Atto Due, Lo Stanzone delle Apparizioni e il Teatro Vittorio Alfieri di Castelnuovo Berardenga
Lo standard è un organismo vivente è come tale in continuo movimento. Lo standard attraversa la storia della musica, le vicende storico politico sociali, gli sviluppi culturali e la storia della creatività in generale e ne risulta continuamente rigenerato, arricchito, maggiormente emblematico del suo tempo, o, meglio, “dei suoi tempi”.
Lo standard spesso parte da Broadway o da Hollywood, ma poi sempre sceglie il jazz come strumento di affermazione biologica di sé.
Lo standard è ciò che tutti amiamo, che non possiamo non canticchiare, fischiettare, balbettare, perché è parte di noi, perché ci ricorda l’infanzia o le scoperte dell’adolescenza o le illusioni della giovinezza che ancora resistono. E parte di noi anche se non sappiamo perché. E’ l’epica del ‘900 nord-occidentale che dal dopoguerra si afferma tra musica, cinema e letteratura, di un’America dove siamo migrati tutti, in un modo o nell’altro.
Lo standard è il jazz più democratico, dal quale nessuno si sente escluso. Anzi, è un luogo di accoglienza è di convivenza universale possibile. Perché così dovrebbe essere tutta la musica. Il luogo che ospita, senza troppi sforzi di adeguamento, la parte eletta di ognuno di noi.